Cantiam l’Onnipotente
Che sua gloria immortal magnificò
Nel pelago cadente
Cavalli e Cavalieri ei traboccò.

Il Signore è mia fortezza,
Ei divenne mia salvezza,
La mia lode Ei solo avrà.
Questo questo è il nostro Dio,
La sua gloria innalzerò;
Questo è il Dio del padre mio,
La sua possa esalterò.

Jehovà
Discende in guerra;
A terra a terra:
Il suo nome è Jehovà.

L’Onnipotente
Tuttoreggente
Faraone, i suoi carri, l’esercito
Cacció nel mar.
Nel mar Rosso i piú forti suoi principi
Precipitar.

I flutti li coprirono.
Abbasso
Come sasso
Si sprofondarono,
S’innbissarono.

Ah! la tua destra,
Sommo Signore
Nel tuo valore
Si sublimò.

Sì la tua destra
Onnipotente
L’avvera gente
Colpì, fiaccò.

Tu nell’altezza
Di tua grandezza
Con forte piè

Calcasti spenti
Gli empi rogenti
Contro di Te.

Vibrasti l’ira
Giù dal tuo seno:
Qual secco fieno
Li divorò

Al soffio irato
Del tuo furore
Il mar turbato
Si ritirò

I flutti liquidi
Stettero stettero,
Si ammonticchiarono:
Gli abissi turgidi
In mezzo al pelago
Si condensarono.

Disse l’empio, li seguo, li prendo,
Già le spoglie divido, e mi sazio;
La mia spada giá sfodero e stendo,
La mia mano gli afferra, e fa strazio.

Ma tu fiati,
Il mar gli ha innabissati;
Son strutti
Qual piombo immersi in vorticosi flutti.

Quale a te simile
Fu mai tra i forti,
Quale a te simile
Signor farà?
Tu sei magnifico
In santità,

Tu sei lodabile
Con sacro orror;
Tu di miracoli
Operator.

Difendesti il forte braccio:
Gl’inghiottì l’aperta terra;
Fu a’ tuoi figli duce in guerra.
La tua tenera pietà.
Già son salvi e vincitori:
Dove splendido dimori
La tua possa li porrà.

I nemici lo sapranno,
Fremeranno; e i Filistei
Penetrati resteranno
Dall’affanno e dal dolor.
Mireranno gl’Idumei
I lor duci sbigottiti,
I robusti Moabiti
Saran colmi di terror.
Sbalorditi saranno e distrutti
Di Cana tutti
Gli abitator.
Cada cada l’orro lo spavento
Del gran portento
Sopra di lor.

La tua mano gl’induri quai sassi
Finchè il tuo popolo
Securo passi
Con franco piè.
Finchè passi, o Signore, salvato
Quel fortunato
Popol tuo che si noma da te.

Lo condurrai,
Lo pianterai
Sopra il tuo monte
D’eredità,
Dove o Signore,
Seggio sovrano
Dalla tua mano
Fondato sta.

Secoli e secoli
Dio regnerà,
Ed oltre i secoli
D’eternità.

Faraon con destrieri e i carri tutti
Nel mar entrò,
Sopra di loro i traboccanti flutti
Dio rovesciò
Ma il suo popol diletto a piedi asciutti
Di là passò.

Cantiam l’Onnipotente
Che sua gloria immortal magnificò.
Nel pelago cadente
Cavalli e Cavalieri ei traboccò.