Amabile Usignuolo
Che del destin ti lagni,
E la perduta piagni
Brama libertà.
Taci deh taci, o caro,
Cessi il tuo pianto omai,
Che i tuoi dogliosi lai
Mi destano pietà.

Ecco al tuo mal commosso
Sciolgo le tue catene,
Ecco ti dono un bene
Ch’io misero non ho.
Fuggi sì fuggi, e pensa
In piu felice stato
A quello sventurato
Che i giorni tuoi salvò.

Vola dal bosco al prato,
Vola dal prato al fonte,
Volta dal fonte al monte,
Vola dal monte al pian.
Io resterò trattanto
Fra solitare mura,
Le voci di natura
Mi parleranno invan.

Tu quando i colli indora
Il Sol co’raggi suoi
Farai de’piacer tuoi
Le selve risuonar:
Io non potrò nemmeno
Mesto sui gioghi Ascrei
Dei tristi giorni miei
L’istoria raccontar.

Nelle serene notti
Il rio, l’arbusto, il fiore
Un fremito d’amore
Ripeteran con te:
Io terrò sempre chiuso
A un dolce moto il petto,
Ogni innocente affetto
Sarà delito in me.

Rendi a natura rendi
Di grazie un lieto canto,
Io con un mesto pianto
Ragion ringrazierò.
Ah tu sarai felice
Senza un infausto dono;
Io ragionevol sono,
E misero sarò.