Squallido, palpitante, gemebondo,
Sul margo assiso dell’aperta tomba
Sospira Younghe, e de’ suoi mali il pondo
Sulle carte dal pianto impresse piomba.

Dell’antro sepolcral nel cupo fondo
Scuotosi l’ossa al suon della sua tromba,
E il tacito di Notte orror profondo
D’un angoscioso gemito rimbomba.

L’ode il Britanno, e il pallido Britanno
Dell’ombre amico, di terror, di lutto,
Gelò tremò per non più inteso affanno.

I rotti suoni nelle balze impressi
Eccheggiano di Pindo, e Pindo tutto
Annerisce di lugubri cipressi.